C'era una volta una famiglia intrisa del calore della tradizione e intessuta con la fibra dell'innovazione. I Monti, maestri nell'arte delle passamanerie, avevano intrecciato le loro abilità sin dagli albori dell'Ottocento. Il loro lignaggio artigianale era cominciato a Cusano Milanino, in quei tempi lontani in cui la Lombardia stava tessendo le radici dell'industria tessile.
Fu Napoleone Monti, un uomo visionario di talento straordinario, a dare un nuovo filo alla storia familiare. Nel tumultuoso scorrere del Novecento, si trasferì a Genova, stabilendo la sede della loro azienda in Piazza Palermo. Lì, i telai intrecciavano l'arte e la maestria, creando confezioni per l'abbigliamento e l’arredamento.
Tuttavia, la Seconda Guerra Mondiale portò con sé la sua devastazione. La sede, segnalata ingiustamente per la produzione di armamenti, fu colpita da spaventosi bombardamenti. Là dove sventolavano orgogliosamente frange e cordoni, si realizzavano insignificanti accessori militari, ma il fuoco della guerra non discriminava. I documenti, custodi della loro storia e i telai in legno, animati dalle mani e dai piedi dei loro artigiani, si persero nel vortice della distruzione.
Con l'ardente necessità di ricominciare, sorse una decisione difficile ma necessaria: il trasferimento al di là degli Appennini. Il cuore di questa storia di passione e amore si spostò a Strevi, un luogo scelto non solo per la sua bellezza serena ma anche per un romantico destino familiare. Fu lì che il nonno Monti aveva incontrato la nonna Rita, che aveva incantato il suo cuore. In questo dolce incontro, si radicò il futuro della famiglia Monti, e Strevi divenne il nuovo crocevia delle loro abili creazioni.
L'antica arte tessuta si rinnovò nel fresco vento delle colline piemontesi. Monti Napoleone, così battezzata in onore del nonno paterno, fiorì a Strevi, producendo passamanerie uniche che raccontavano non solo una storia di maestria artigianale, ma anche un legame indissolubile con il passato e la passione per il futuro. I telai che si attivavano con il calore delle mani e dei piedi ora erano affiancati dalla modernità, creando una sinfonia di tradizione e innovazione che continuava a intrecciare i fili del tempo.